Garzelli: "La tappa più bella" Basso: "Bilancio positivo"

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view post Posted on 25/5/2010, 20:44

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PLAN DE CORONES (Bolzano), 25 maggio 2010 - Un bacio al cielo, uno alla corona, sul podio più alto del Giro d’Italia. Dai 2.273 metri di Kronplatz, una finestra sulle Alpi di struggente bellezza, David Arroyo e Stefano Garzelli consumano attimi di felicità vera. Il primo ha perso terreno nei confronti di Evans e Basso, ma ha mantenuto la maglia rosa e anche un discreto vantaggio a cinque giorni dal finale di Verona (2’27" sul varesino, 3’09 sul campione del mondo). Il secondo, maglia verde nel 2009, ha riannodato il filo con il successo al Giro indossando il simbolo dei re, tre anni dopo l’ultimo champagne stappato.

IL SEGRETO — Così Garzelli, sorriso formato "grandi occasioni": "E’ arrivata nel giorno in cui non me l’aspettavo. Volevo un posto tra i primi cinque, aver vinto in questa tappa così ambita e difficile è un sogno. Era la più bella del Giro, e forse è la più bella della mia carriera. Il segreto? Dosare bene le energie, gestirsi sul passo Furcia, mangiare e alimentarsi". Arroyo ha chiuso sedicesimo a 2’16" da Garzelli: "Ma esco da questa giornata rafforzato. Era un test per capire fin dove poter arrivare. Ora posso dire di poter sognare, lotterò con la squadra giorno dopo giorno per difendere la maglia rosa". Sul palco è stato Fernando Alonso a consegnargli il simbolo del primato. "Un tracciato spettacolare - ha detto il pilota Ferrari, che ha seguito in moto Sastre -. I corridori fanno una fatica pazzesca sullo sterrato. Il Giro comunque è ancora lungo, Carlos non è ancora tagliato fuori".

BASSO PIU’ VICINO — Tra i vincitori di giornata anche Nibali "meglio di quanto mi aspettassi, il podio è il mio obiettivo massimo, sarebbe bellissimo", e soprattutto Basso. "Il terreno non era adatto a me, considero positivo il mio bilancio, ci aspettano altre tappe durissime e poi - aggiunge il vincitore del Giro 2006 - non dimentichiamo che c’è la crono conclusiva a Verona". A fine tappa Cadel Evans ha commentato le parole di Pat McQuaid, presidente dell’Uci, che oltre a sottolineare la necessità di estendere la sospensione di Valverde oltre i confini italiani, ha definito il Giro "una corsa bella e pulita". "Spero che abbia ragione, ma gli uomini sono uomini. Io so cosa faccio io, spero che anche gli altri seguano le regole".
 
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