Messi, sbarco in Argentina "Convinco tutti coi gol"

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view post Posted on 19/5/2010, 16:42

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BUENOS AIRES (Argentina), 19 maggio 2010 – Grande attesa per l’arrivo in patria del figliol prodigo, ricambiata con grande pazienza e disponibilità nonostante le 13 ore di volo da Barcellona via Madrid. “Il giocatore più forte del mondo è arrivato”. Questo il titolo con cui il telegiornale ha aperto il servizio in diretta dall’aeroporto di Ezeiza, dove i giornalisti presenti hanno subito formato un cordone invalicabile anche per uno specialista come Messi, che visto l’andazzo ha giustamente capito che la cosa più saggia da fare sarebbe stata arrendersi per qualche minuto a microfoni e telecamere. Consapevole delle responsabilità e delle speranze che tutti i tifosi argentini ripongono in lui più che in ogni altro giocatore, Messi non si è tirato indietro.

"Gioco nel Barcellona, un club che ti abitua tanto alla pressione quanto alle vittorie"

LA PROMESSA — “Spero di segnare tanti gol come ho fatto nel Barcellona”, ha esordito Messi, quasi presagendo la successiva (e ricorrente, qui in Argentina) domanda sulla sua presunta differenza di rendimento fino a oggi con le maglie albiceleste e blaugrana. “Il mondiale è l’opportunità perfetta per a tutti che nella seleccion posso rendere come nel club. Parlerò in campo, e convincerò tutti quelli che ancora mi criticano”, ha subito rilanciato. Gran parte della stampa locale, nell’analizzare le sue prestazioni in maglia albiceleste, gli ha sempre imputato una scarsa personalità e poco carattere. Puntuale, di conseguenza, anche la domanda sulle capacità di reggere alle pressioni di un mondiale che lo attende protagonista assoluto. Altrettanto puntuale la risposta. “Gioco nel Barcellona, un club che ti abitua tanto alla pressione quanto alle vittorie”, ha detto liquidando l’argomento.

Messi all'arrivo a Buenos Aires. Ap
Messi all'arrivo a Buenos Aires. Ap

L’ARMA VINCENTE — Esaurita rapidamente la polemica, i giornalisti hanno voluto conoscere l’umore e le aspettative dell’uomo simbolo della seleccion, che ha ripreso un concetto espresso da Maradona una settimana addietro. “La cosa importante è che il gruppo sia unito. Per un mese dobbiamo creare un clima perfetto e risolvere ogni cosa tra di noi, parlare, aiutarci e non fare uscire nulla dallo spogliatoio”, ha detto. Il gruppo potrà dunque essere l’arma in più di una squadra che - ha riconosciuto – dovrà sfruttare il mese scarso a disposizione prima dell’inizio dei giochi per acquisire una sicurezza e un’identità di gioco che ad oggi in pochi le riconoscono. “C’è molto da sistemare e migliorare, è evidente, ma c’è anche tempo, voglia e speranza”, ha concluso Messi prima di dirigersi a Rosario, dove passerà 48 ore con la famiglia prima di cominciare ufficialmente il ritiro premondiale.

IL CONTRATTEMPO — Tutto sembrava procedere al meglio nel processo di avvicinamento ai mondiali, ma a far storcere il naso a Maradona, tanto da lamentarsi pubblicamente, è stato un contrattempo sorto nelle ultime ore, e che farà ritardare di 4 giorni l’arrivo in Sudafrica della seleccion, inizialmente previsto per il giorno 24. La cancellazione dell’ultima amichevole premondiale prevista a Dubai contro gli Emirati Arabi ha infatti spinto la federazione a cambiare il programma di viaggio all’ultimo momento, quando ormai non erano più disponibili abbastanza posti perché tutta la delegazione al completo potesse viaggiare insieme nel giorno prestabilito. “E’ davvero fastidioso dover perdere 4 giorni, è poco serio”, ha lamentato Maradona.
 
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