Inter, Siena come Madrid Coi titolari e col 4-2-3-1

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view post Posted on 15/5/2010, 16:49

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MILANO, 15 maggio 2010 - Domani festeggia il 65° compleanno, e non vorrebbe aver sorprese come regalo. Massimo Moratti attenderà le 17 (minuto più, minuto meno) per spegnere le candeline, augurandosi che siano 18. l'Inter è partita per Siena alla caccia del suo diciottesimo titolo, il quinto consecutivo (compreso quello del 2006 del post-Calciopoli), il secondo targato Mourinho. Per farlo senza aspettare notizie da Verona serve una vittoria, e il presidente nell'intervista di oggi alla Gazzetta è stato chiaro: "A Siena sarà dura come a Madrid, spero che i miei lo abbiano capito".

due finali — Non aveva bisogno di moniti José Mourinho: se da un parte ammette di essere un po' distratto dalla Champions ("Difficile non pensarci"), dall'altra il tecnico è maestro nel tenere alta la tensione. Un po' citando Jean-Paul Sartre, un po' probabilmente con discorsi ai giocatori, molto anche scegliendo la formazione. Che sarà la migliore possibile: se a Siena sarà dura come a Madrid, anche la formazione deve essere simile. Le uniche differenze, infatti, potrebbero essere costituite da Thiago Motta (in campo domani, ma squalificato in Champions) e da Lucio. Il brasiliano ci sarà sicuramente contro il Bayern, mentre domani, anche se recuperato, potrebbe partire dalla panchina. Lasciando così un posto al centro della difesa a Marco Materazzi: Matrix in carriera ha giocato 6 volte contro il Siena in A, segnando 3 gol (il miglior marcatore contro i bianconeri dell'intera rosa interista). In realtà esiste anche un altro dubbio, quello fra Balotelli e Pandev, ma, a meno di nuove crisi nei rapporti con Mario, il ballottaggio si riproporrà anche a Madrid. Mario è favorito per domani, per la finale si vedrà.

Mario Balotelli. Ansa
Mario Balotelli. Ansa

subito all'attacco — Per il resto, ossia almeno otto undicesimi, sarà la stessa squadra. E lo stesso impianto tattico, quel 4-2-3-1 diventato modulo base e ottimo per aggredire gli avversari. L'Inter lo farà soprattutto a Siena (la squadra che subisce più gol nel primo quarto d'ora), per provare a chiudere subito i discorsi ed evitare tensioni eccessive e di trovarsi in balia dell'"imponderabile" negli ultimi minuti. Contro la squadra di Van Gaal, invece, andrà in onda la formula più accorta dello stesso modulo: identici protagonisti, ma qualche attenzione in più, perché Jajalo non è Robben. Ma non ditelo a Moratti e Mourinho.
 
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