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| AMSTERDAM (Olanda) 9 maggio 2010 - È il primo dei due giorni del vento. L’avvio olandese del Giro d’Italia prosegue con due tappe che sulla carta servono ai velocisti una ricca tavola imbandita, ma che per tutti rappresentano due esami insidiosi. Il timore comune, specie tra i big, è quello di farsi fregare da un frazionamento del gruppo. "in questo le squadre che puntano alla classifica devono darsi una mano", ha detto Cadel Evans, terzo in classifica, con grande sincerità.
AVANTI COSI’ — Da Amsterdam a Utrecht, città tra le più dinamiche e giovani dell’Olanda, con una popolazione composta al 25% da studenti e un cittadino che ha scritto qualche pagina di storia del calcio come Marco Van Basten. I chilometri sono 210, le curve sono tantissime, soprattutto nella parte che porta verso le colline del Veenendaal dove sono piazzati i due facili Gpm (Kaapse-Bossen e Aamerongse Bos); avvicinandosi a Utrecht i corridori troveranno di fronte a loro un biliardo, seppure con tanti piccoli ostacoli da superare tra spartitraffico, rotatorie e strade non proprio larghe; l’arrivo sulla Croeselaan della città ha un’unica curva insidiosa, a 200 metri dal traguardo: chi entra bene in quel punto ha buone possibilità di vincere.
GREIPEL VEDE ROSA — "Farrar o Petacchi", pronostica Pozzato. E sulla stessa linea si piazza Modolo, che affronta questo Giro nelle vesti della grande promessa dello sprint italiano. Ma occhio a Greipel: il tedesco della Htc-Columbia è a 18" dalla maglia rosa Wiggins e può chiudere il sorpasso con un successo, grazie all’abbuono di 20". Partenza alle 12.15, arrivo tra le 17 e le 17.30.
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