Lecce, festa rinviata Il Cesena resta in scia

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view post Posted on 8/5/2010, 18:11

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8 maggio 2010 - Il Cesena ritarda di una settimana la festa del Lecce. Battendo un Padova reso aggressivo e pericoloso dalla forza della disperazione, mantiene quel -8 dalla vetta che teoricamente, a tre turni dalla fine, potrebbe ancora risucchiare i leccesi in zona playoff. Ma proprio coi cesenati, nell'anticipo di venerdì prossimo, al Lecce basterà un pareggio. Il Toro batte il Sassuolo a Modena pur restando in 10 nella ripresa grazie a un Sereni strepitoso, oltre che ai vari Bianchi e Gasbarroni. Brescia sempre secondo con doppietta di Caracciolo e 3-0 al Sassuolo. Il Cittadella crolla in casa col Frosinone, che fa un passo decisivo verso la salvezza.




Ascoli, la curva ospite piena come non mai: ma la festa-promozione è rinviata nonostante la vitoria. LaPresse

Ascoli, la curva ospite piena come non mai: ma la festa-promozione è rinviata nonostante la vitoria. LaPresse



ascoli-lecce 1-2
Vince 2-1 il Lecce sul campo dell’Ascoli, ma l’appuntamento con la serie A matematica è rinviato al prossimo turno per via della vittoria del Cesena. Splendido colpo d’occhio al Del Duca dove sono presenti circa 14mila spettatori, tremila dei quali leccesi. Nell’Ascoli assente dell’ultima ora Giorgi. Sulla destra D’Agostino è preferito a Sommese. Nel Lecce mancano Giuliatto e Lepore. Lecce pericoloso al 12’ quando dopo un batti e ribatti in area ascolana, Munari manda alto da ottima posizione. L’Ascoli perde per infortunio Di Donato al 17’; al suo posto entra Sommese. Alto di poco al 28’ un colpo di testa di Ferrario. L’Ascoli comunque c’è e tiene alto il proprio baricentro. Al 29’ Antenucci mette scompiglio in area leccese, Rosati è superato, ma libera Fabiano. Grande il portiere dell’Ascoli Guarna a respingere al 36’ un tiro di Marilungo. La partita è bella e il ritmo abbastanza alto. Risponde dalla parte opposta il portiere ospite Rosati che respinge un colpo di testa di Bernacci su cross di Sommese da sinistra. Il tempo si chiude con un tiro di Di Michele che sfiora il palo. Al 12’ della ripresa Pillon butta dentro Romeo, assente da otto mesi per un infortunio al ginocchio destro. Lecce in vantaggio al 21’. Palla in profondità per Di Michele che mette in mezzo dove Corvia, sul filo del fuorigioco, insacca fra le proteste bianconere che costano l’ammonizione a Giallombardo. Il pareggio dell’Ascoli arriva al 32’ con un colpo di testa di Bernacci su cross da destra di Luci. Ci prova l’Ascoli che va vicino al gol al 40’ con un colpo di testa di Romeo di poco al lato. Para Guarna dalla parte opposta su colpo di testa di Giacomazzi. Sul cambio di fronte palla gol per Amoroso, para in angolo Rosati. Nel recupero il gol vittoria di Defendi in mezza girata che fissa il 2-1 in favore del Lecce. Da segnalare l’espulsione al 49’ di Corvia per una gomitata a Portin. (Peppe Ercoli)




L'Airone spicca il volo. LaPresse

L'Airone spicca il volo. LaPresse



brescia-ancona 3-0
Beppe Iachini e i suoi non si fermano più. Dopo il 2-1 di Empoli, spazzano via anche l'Ancona e consolidano il secondo posto in classifica. Il Brescia, che paga l'assenza degli esterni titolari Zambelli e Dallamano, fatica nella prima mezzora a trovare varchi nella difesa dell'Ancona. Per contro gli ospiti, pur senza Mastronunzio, si rendono insidiosi quando agiscono di rimessa. La svolta del match al 40'. Caracciolo sembra Van Basten, suo idolo d'infanzia. Dopo averlo imitato lunedì scorso ad Empoli, con una torsione d'antologia, si ripete: su cross dalla destra di Baiocco, svetta di testa e manda la palla ad infilarsi sull'angolo opposto. Una rete meravigliosa, la ventunesima della sua stagione. I bresciani, toltisi di dosso l'ansia del gol, si distendono e, già in chiusura della prima frazione, sfiorano il raddoppio. Gara in discesa, resa ancora più semplice dall'espulsione di Cristante al 10' della ripresa per doppia ammonizione. Il Brescia colpisce anche un palo du tiro cross di Lopez, tuttavia non chiude la contesa come potrebbe e dovrebbe. Ecco allora un brivido, al 33': Gerardi impegna Arcari dalla lunga distanza, sulla corta respinta Surraco sparacchia alto a porta vuota. Buon segno per i padroni di casa, che infatti rispondono subito. Cross teso di Lopez dalla sinistra, Rispoli irrompre sul secondo palo e al 37' chiude i conti. Arriva anche la doppietta di Caracciolo. La paura è scacciata, il Brescia ci crede. Più di prima, La promozione non è mai stata così vicina. Il Rigamonti torna a cantare "Torneremo in serie A". Crederci è d'obbligo. (Luca Bertelli)





Antonioli, sempre pronto quando chiamato in causa. LaPresse

Antonioli, sempre pronto quando chiamato in causa. LaPresse



cesena-padova 2-0
Quando Emanuele Giaccherini segna, il Cesena vince. E’ una sentenza. Lo scorso anno in Prima divisione 5 gol e 5 successi, in questa stagione è andato a segno in 6 partite (8 gol, quella di oggi è la seconda doppietta dopo quella con il Frosinone all’andata) e sono arrivate 6 vittorie. Contro un Padova contestatissimo dai suoi tifosi per tutto il secondo tempo, i bianconeri hanno vinto da grande squadra. Aspettando il momento giusto per colpire e chiudendo il match alla prima occasione capitata nella ripresa. Il Padova arriva a Cesena per difendere lo 0-0 e fino al 26’ rischia nulla. Si inchina però al tuffo di testa di Giaccherini (165 centimetri) su cross perfetto di Ceccarelli, che aveva scippato palla a Italiano. Il Padova forza nella ripresa e ha un’occasionissima subito con Daniele Gasparetto su corner di Bonaventura: anticipo di destro su Franceschini e salvataggio sulla linea di De Feudis ad Antonioli battuto. Poco dopo, la partita finisce: De Feudis ruba a Bovo e porge a Malonga, che fa viaggiare Giaccherini. Stop volante e sinistro tra le gambe di Agliardi per il 2-0. Bovo protesta in modo veemente con Mazzoleni e viene espulso. Gli ultimi 35 minuti in pratica non si giocano: perché il Cesena, padrone del campo, congela serenamente il match e si isola al terzo posto a un punto dal Brescia. Venerdì il superanticipo di Lecce, contro una squadra che con un punto può festeggiare la A. (Alessandro Burioli)



cittadella-frosinone 0-1
Seconda sconfitta di fila per il Cittadella, ne approfitta il Frosinone che porta a casa tre punti pesanti nella lotta per la salvezza. Entrambe le squadre sono alla ricerca del risultato pieno per inseguire diversi obiettivi, e la partita regala subito emozioni: al 5’ sono gli ospiti a rendersi pericolosi con Troianiello che mette in mezzo un interessante pallone non sfruttato dagli attaccanti. Ben più pericoloso il Cittadella al 14’ con Musso che verticalizza per Ardemagni, è bravo Sicignano a uscire e respingere con il corpo il tiro dell’attaccante. Ancora il portiere ospite in evidenza alla mezzora, bravo a deviare in tuffo il colpo di testa di Musso, e dalla battuta del corner di Pettinari, Manucci svetta di testa, blocca Sicignano in due tempi. Occasionissima per il Frosinone in avvio di ripresa: Magallanes si fa soffiare il pallone da Santoruvo che si presenta davanti a Pierobon, conclusione e deviazione in angolo del portiere. Improvviso, arriva il vantaggio del Frosinone: al 19’ controllo di Stellone al limite dell’area e gran destro sotto l’incrocio dei pali, Pierobon immobile. Il Cittadella termina l’incontro con cinque attaccanti, ma il risultato non cambia. (Simone Prai)



gallipoli-crotone 2-3
Il Crotone vince e si abbandona al sogno dei playoff. Per il Gallipoli è una nuova mazzata sulle pochissime speranze nel miracolo della salvezza sul campo. Nonostante le assenze di Gabionetta, Abruzzese e Cutolo, il Crotone di Lerda trova Ciro Ginestra a siglare il suo centesimo gol nei campionati professionistici su colpo di testa al 33', su assist di Galardo. E 4 minuti dopo è arrivato il raddoppio di Degano, servito con un bel colpo da Mazzarani, che manda in tilt il pacchetto centrale difensivo. Eppure il Gallipoli nella prima mezzora ha provato ad imbrigliare il Crotone, addirittura confezionando tre occasioni importanti ma senza trovare lo specchio della porta con Daino, Tagliani e Di Carmine. Nella ripresa accorcia le distanze la squadra di Rossi con Sosa (34' s.t.) su calcio piazzato di Daino. Balla la difesa dei calabresi, ma il neoentrato Zito firma il tris della vittoria al 47' s.t. su un nuovo assist di Galardo. Arriva negli ultimi secondi del recupero (49' s.t.) il secondo gol dei salentini su rigore procurato e realizzato dal neoentrato Artistico (fallo di Legati). (Pasquale Marzotta)



grosseto-piacenza 3-3
Sei reti, di cui una segnata a seguito di una punizione indiretta, tre espulsi, violente contestazioni nei confronti dell’arbitro Gervasoni. E’ successo insomma di tutto in Grosseto-Piacenza. Il 3-3 finale fa sorridere gli ospiti, ma rende terribilmente difficile la strada dei toscani nella corsa per i playoff. Che la sfida dello Zecchini non sarebbe stata una come le altre lo si è capito dopo quindici secondi: Sambugaro si faceva deviare la palla da Aldegani in uscita, ma riprendeva la palla e metteva in fondo al sacco. Dal quel momento, per tutto il primo tempo, si è giocato ad una porta, con Puggioni che ha compiuto autentici miracoli su Consonni e Pichlmann prima di arrendersi alla rasoiata di sinistro dello stesso Consonni al 20’. Il Grosseto ha insistito nella sua azione, trovando il raddoppio al 34’ con un sinistro dell’austriaco Pichlmann, su cross di Mora. Nella ripresa, dopo un’altra occasione di Pichlmann, Sambugaro firmava la doppietta personale: Aldegani deviava il tiro di Moscardelli, la palla andava a Guerra, cross e stoccata vincente di Sambugaro. Il Grosseto riusciva però a tornare in vantaggio al 28’ con Pichlmann, lanciato sul filo del fuorigioco da Carobbio, stoppava e di sinistro metteva sotto la traversa. Il Piacenza non ci stava e riversava nuovamente nella metà campo di un Grosseto in chiara difficoltà. Quando sul cronometro mancava solo una manciata di secondi, Vitiello metteva il piede in una mischia, la palla si alzava e finiva tra le braccia del portiere. Per Gervasoni era un chiaro retropassaggio: punizione a due in area. A tempo ormai scaduto, la palla batteva sulla barriera e dopo un batti e ribatti finiva tra i piedi di Avogadri che pareggiava. Consonni pagava le proteste con il rosso, poi tutti contro Gervasoni, reo per la dirigenza locale di non aver fischiato la fine dopo che la palla aveva sbattuto contro la barriera e di aver fischiato la punizione a due. (Maurizio Caldarelli)





Thomas Locatelli in dribbling. LaPresse

Thomas Locatelli in dribbling. LaPresse



mantova-modena 1-1
Solo un pareggio per il Mantova nel derby casalingo con il Modena ed il punto serve molto di più agli ospiti, che mettono una bella ipoteca sulla salvezza. Al contrario gli uomini di Serena ritornano in zona playout dopo solo una settimana e si apprestano a vivere gli ultimi 270’ per un obiettivo che, data la grave crisi economica, va molto al di là del risultato che uscirà dal campo. L’approccio del Mantova alla gara è troppo contratto mentre il Modena, schierato con una difesa a cinque, riesce a chiudere tutti i varchi ed a ripartire bene in contropiede: già al 14’ Catellani scambia un velocità con Tamburini e si presenta solo davanti a Bellodi che sventa in calcio d’angolo. E’ sempre il Modena che conduce il gioco e dopo due mischie in area trova la rete del vantaggio al 32’ con Catellani che scatta sul filo del fuorigioco, fa mezzo campo da solo e batte il portiere avversario. La reazione del Mantova è tutta in un tiro-cross di Locatelli (35’) che Narciso mette in corner e così si va negli spogliatoi con un risultato giusto. Nella ripresa i locali sono più arrembanti e dopo pochi secondi Carrus reclama un rigore che Candussio non concede. Al 6’ è il giovane Ronaldo che scarica un destro dalla distanza che Narciso mette in corner e sull’azione seguente il portiere modenese toglie dal sette un pallonetto di Carrus. Il Modena fa più fatica a ripartire ma all’11’ Bruno avrebbe la palla per chiudere il match: ben lanciato da Colucci, il centravanti aggancia bene in area ma spara sul palo alla sinistra di Bellodi. Al 15’ episodio-chiave: Perna abbatte da dietro lo sgusciante Spinale e si merita il secondo giallo, lasciando la sua squadra in dieci. Il Mantova prende coraggio ma colleziona solo angoli e tiri imprecisi o deboli. Serena si gioca il tutto per tutto togliendo l’affaticato Ronaldo e schierando il difensore Gervasoni in attacco come torre. Proprio lui viene agganciato in area al 35’ da Troiano e Gozzi e Caridi, di freddezza, trasforma il rigore dell’1-1. Sull’onda dell’entusiasmo i padroni di casa tentano il sorpasso ma prima è bravo Colucci a salvare sulla linea una conclusione di Pellicori (39’) e un minuto dopo Narciso chiude lo specchio a Tarana ben appostato in area. Da qui in avanti il Modena non soffre più Modena. (Alberto Sogliani)




La grinta di Rolando Bianchi. LaPresse

La grinta di Rolando Bianchi. LaPresse



sassuolo-torino 2-3
Il Torino sbanca il Braglia e ferma la corsa del Sassuolo, che oggi si trova due squadre davanti. Non i granata, che seguono un punto sotto ma guardano con voracità a un finale di campionato per il quale una vittoria come quella di ieri potrebbe essere benzina importante e a quel playoff che diventa oggi l'unico obiettivo realistico per gli emiliani. Castigati, in coda ad una delle migliori partite stagionali, da un risultato bugiardo e ben oltre i suoi demeriti da un Torino spietato, in vantaggio già al 3' su rigore trasformato da Bianchi (mani di Magnanelli su cross di D'Ambrosio) e tanto efficace in Sereni (bravissimo su Quadrini e Magnanelli a ridosso del quarto d'ora) quanto fortunato (palo di Quadrini al 36', traversa di Martinetti 1' dopo) a limitare i danni nel corso di un primo tempo soffertissimo. E cinico nel passare all'incasso in avvio di ripresa, con Scaglia al raddoppio sulla scorta di un uno due da manuale con Salgado e a regalare ai granata un doppio vantaggio fin troppo pesante per quanto visto fin lì. Quello che il Torino concede lo neutralizza Sereni, quello che il Sassuolo concede il Torino capitalizza: a rimettere in discussione il match l'espulsione di Pestrin, in grado di rilanciare un Sassuolo che dimezza lo svantaggio a metà ripresa con Quadrini, ma poi sbatte, come nel primo tempo, ancora su Sereni, decisivo ad opporsi a Bianco e Quadrini, e soprattutto a Noselli, vicinissimo ad un gol che non arriva. Arriva, invece, quello dei granata: è il 34' s.t. quando Gasbarroni trova, con un pallonetto, il sette della porta di Pomini chiudendo un match che ancora Sereni blinda nel finale, opponendosi a Bianco e a Quadrini. Buono solo per gli almanacchi, e per accrescere i rimpianti emiliani, il gol di Zampagna nel recupero. (Stefano Fogliani)





Bjelanovic apre le marcature. LaPresse

Bjelanovic apre le marcature. LaPresse


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vicenza-empoli 2-1
Vittoria fondamentale per il Vicenza che si mette in tasca mezza salvezza e allontana il sogno playoff dell’Empoli. Gli uomini di Maran s’impongono per 2-1 sugli azzurri, grazie alle reti di Sgrigna e Bjelanovic. Un risultato giusto questo, che premia la rabbia della squadra biancorossa, apparsa visibilmente più vogliosa dell’Empoli, scarico e poco pericoloso. È proprio la formazione di casa a cominciare forte e a portarsi dopo poco più di dieci minuti dalle parti di Bassi. Sgrigna calcia forte al centro dell’area, dove trova il compagno Bjelanovic è abile a fare sponda di testa. L’invito dell’ariete viene raccolto splendidamente da Martinelli che con una semirovesciata calcia a colpo sicuro trovando la respinta strepitosa di Bassi. È solo il preludio, perché dopo pochi istanti il Vicenza passa. Ancora Sgrigna veste i panni dell’assist man e serve in profondità un pallone basso per Bjelanovic che approfittando della dormita empolese devia in rete (18’). La squadra di Campilongo, però, non ci sta e rimette in ordine i conti al 27’. De Giorgio calcia dalla distanza un siluro che, complice una deviazione, obbliga Russo alla respinta in tuffo. L’estremo difensore del Vicenza, però, non trattiene e sulla palla vagante si avventa come un falco Eder che insacca. La ripresa si apre con la formazione di Maran alla ricerca della rete della vittoria. Al 9’ Martinelli crossa morbido per Sgrigna che tutto solo davanti a Bassi colpisce di testa, ma si vede respingere la conclusione da Bassi. La porta sembra stregata ma al 27’ i biancorossi riescono a riportarsi sopra. Protagonista è Di Matteo che, dopo essersi esibito in una serpentina, si porta all’interno dell’area e viene in contatto con Kokoszka. L’arbitro non ha dubbi e concede il penalty. Sul dischetto va Sgrigna che non sbaglia. L’Empoli prova a reagire e ci prova al 42’ con Antonazzo che calcia a colpo sicuro da posizione defilata. La sfera supera Russo, che devia, ma non Di Cesare che si tuffa in scivolata e sventa un gol fatto.
 
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